domenica 16 ottobre 2016

Decondizionarsi dalle memorie antiche

Accade all'improvviso, quando meno ce l'aspettiamo. Si manifesta sotto forma di tristezza, senso di oppressione, ci si sente confusi, arrabbiati, spesso senza motivo apparente. Quelli descritti sono alcuni dei segni derivanti dal riaffiorare delle memorie antiche. Ci si sente strani e, a meno che non si stia lavorando e vegliando su di sé, non si riesce a capire il perché.

Come tutti sappiamo, la nostra mente è paragonabile ad un registratore. Al suo interno, infatti, vengono archiviate tutte le esperienze che vengono vissute dal momento della nascita e per il resto della propria Vita terrena. Tutto ciò che apprendiamo, man mano che lo ripetiamo, entrerà a far parte del nostro modo di pensare e di agire senza che spesso ce ne rendiamo conto.
(Immagine presa dal web)

Tipico esempio è il guidare l'automobile. Dopo aver imparato le nozioni di base ed aver fatto pratica, verrà quasi automatico guidare l'auto mentre con una mano si mangia un panino o si parla al telefonino. Ciò sarà possibile grazie al fatto che la mente incamera e registra tutto ciò di cui fa esperienza per poi tirarlo fuori al momento opportuno per aiutarci nello svolgimento dei nostri compiti quotidiani.

Ma, c'è un grosso ma.... Così come la mente registra ed archivia eventi utili e felici, essa memorizza e conserva anche eventi meno felici quali lutti, abbandoni, violenze e via dicendo. Anche questi eventi memorizzati dalla mente, che per comodità chiamerò come si usa in psicologia energetica memorie, rimarranno conservati nell'archivio del cervello, al secolo Ippocampo che è la sede della memoria.
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Che differenza c'è fra eventi felici ed eventi traumatici? A parte il loro contenuto in termini di energia ed effetti sulla fisiologia del soggetto che andrà a riviverli, la differenza sostanziale che passa fra loro è che, mentre gli eventi felici vissuti da un soggetto vorranno essere sperimentati svariate volte in quanto fonte di piacere e gratificazione personale, gli eventi meno belli o, addirittura, traumatici, verranno evitati perché portatori di tristezza e dolore.

La mente, però, archivia tutto e, al momento opportuno, tira fuori dalla scatola della memoria proprio l'evento che rispecchia per similitudine una situazione che si starà vivendo nel momento presente. Ovviamente, se stiamo vivendo un periodo di separazione o lutto, la mente tirerà fuori dalla scatola dei ricordi degli eventi simili che si sono vissuti nel passato.
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Dopo aver brevemente spiegato i processi di archiviazione dei ricordi e dei vissuti in generale da parte della mente, voglio adesso parlarvi di come ci si può decondizionare dalle memorie antiche. Le memorie antiche sono legate sia a ricordi felici che a ricordi più o meno traumatici che possono risalire alla nostra infanzia, a pochi anni fa o quando eravamo ancora nel grembo materno.

Nessuno vorrebbe decondizionarsi da quelli che sono i bei ricordi, anzi vorrebbe si ripetessero all'infinito! Diverso è il caso in cui si stia vivendo un periodo di lutto, abbandono, tristezza. In questi casi si vorrebbe fuggire via dal momento per cercare l'ipotetica salvezza nel futuro, salvezza, sia ben chiaro, che con questa fuga non potrà arrivare mai.
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Ma cosa fare in concreto quando vengono richiamate al presente memorie antiche mai risolte e risvegliate da un evento simile a quello archiviato dalla mente in passato? A parte le vie di fuga come le droghe leggere e pesanti, la violenza, il fumo, l'alcool o il sesso, la soluzione si trova nel riuscire a decondizionare la propria mente da questo tipo di memorie che sembrano tornare al solo scopo di tormentarci, ma come?

Innanzitutto, elemento base per cominciare a liberarsi da queste memorie consiste nel prenderne coscienza. Se non si comincia col prendere coscienza del ritorno delle memorie antiche, non si potrà mai sperare di potersene liberare, ciò per il semplice fatto che non se ne sarà al corrente. In questi casi si sarà intrappolati all'interno di un programma ad esecuzione automatica, un po' come accade al protagonista Neo nel film MATRIX.
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Solo dopo aver preso coscienza del ritorno di queste memorie antiche si potrà cominciare ad osservare l'innesco del meccanismo di reazione automatica che tenderà a farci rivivere quelle situazioni di sofferenza che sembravano dimenticate e lontane. Una volta osservato il meccanismo d'innesco che porta alla reazione, per ciò stesso gli si toglierà il potere di tenerci sotto controllo, ciò sia a livello psichico che fisico e, di conseguenza, si potranno evitare stress o malattie.

Questo decondizionamento dalle memorie antiche ha grandi poteri curativi, e porta alla liberazione dall'influenza dei ricordi negativi e condizionanti legati al passato. Fondamentale è la presenza mentale: senza di essa, infatti, non si potrà mai riuscire a togliere la carica energetica a queste memorie. Quando ci sentiamo squilibrati, confusi, tristi, ciò a seguito di eventi dei quali siamo più o meno coscienti, possiamo chiederci se, per caso, non stia tornando a galla qualche memoria legata al nostro passato esperienziale.
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Effettuando un lavoro costante su di noi e continuando, al contempo, ad osservarci e ad esercitare la presenza mentale costante nella nostra Vita, potremo finalmente liberarci dai conflitti irrisolti legati al passato. Bisogna solo capire che le memorie antiche, quando riemergono, sono pronte ad essere liberate dalla loro carica energetica e guarite.

Se, il giorno in cui abbiamo vissuto un evento drammatico non eravamo ancora pronti ad affrontarlo ed elaborarlo nella maniera dovuta, la mente, per evitarci la follia o la morte, lo archivia o, meglio, lo congela. Ciò allo scopo di farci sopravvivere, di lasciarci prendere l'energia, l'esperienza e la consapevolezza necessarie per farcelo superare quando si ripresenterà nell'orizzonte della nostra memoria.
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Magari quando l'evento è accaduto abbiamo già sofferto abbastanza, ci siamo impegnati a dimenticare, creandoci delle dipendenze allo scopo di liberarci dal dolore e dalla paura. Probabilmente ciò ha funzionato per un determinato periodo di tempo anche se, nel frattempo, ci sono stati dei disturbi legati proprio allo stress derivante dal riattivarsi continuo del ricordo dell'evento.

Ma, prima o poi, SE DAVVERO SI VUOLE GUARIRE E VIVERE LIBERI occorrerà LAVORARE SU DI SE' E VEGLIARE, aspettando e vedendo cosa succede. Solo una persona che lavora su di sé è pronta ad accogliere nelle dovute maniere il ripresentarsi di una memoria antica per poi lasciarla andare per sempre, dandole un significato positivo che le permetterà di guarire ed evolvere verso i cieli più alti della consapevolezza.
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Quando vivete determinati ricordi a seguito del ripetersi di esperienze che li risvegliano, smettete di fuggirli e cominciate ad osservarli senza, tuttavia, applicare alcun giudizio come, invece, avreste fatto in passato. Ricordate sempre che, ogniqualvolta la mente ripesca determinati ricordi paurosi dal passato vi da un'opportunità per risolverli, decondizionarvi e vivere finalmente liberi e felici, QUI E ORA!

Vincenzo Bilotta