domenica 27 luglio 2014

Alleanza vincente

Vi siete mai chiesti chi è il vostro peggior nemico o, meglio, chi vi inimicate spesso, senza volerlo e perchè inconsapevoli? Un aiutino? LA MENTE! Tutti abbiamo una mente, pochi di noi sanno utilizzarla a proprio vantaggio rendendosi, proprio per questo, vittime di un sistema di associazioni e automatismi che, spesso, possono risultare letali e autodistruttivi.

Poiché il mio scopo è quello di parlare di lavoro su di se e presenza mentale, non poteva mancare un articolo a tema. Questo è proprio azzeccato, anche il titolo: "Alleanza vincente". Solo alleandosi con la propria mente si potranno ottenere delle trasformazioni e dei risultati nella propria Vita a dir poco brillanti che riusciranno a farci raggiungere tutti i nostri traguardi, realizzando i nostri sogni.

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Ovviamente sembra più facile a dirsi che a farsi. Dopotutto, chi non ha mai provato a saldare i conti con la propria mente? Quanti, dopo averlo fatto, possono affermare di esserne usciti vittoriosi? Pochi, davvero pochi! Ciò perchè non basta volersi alleare con la mente per ottenerlo, tutt'altro. Per imparare a padroneggiare la propria mente, bisogna prima imparare a conoscerla, altrimenti non si potrà mai giocare ad armi pari.

Possiamo paragonare la nostra mente ad un registratore. Nel corso delle esperienze fatte durante la nostra Vita attraverso il processo educativo, le interazioni con gli amici, i parenti e, in generale, le persone che incontriamo durante il nostro percorso in questa realtà spaziotemporale, ci formiamo una nostra concezione di realtà, di Vita e una nostra idea su cosa sia importante per noi. 
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Spesso, però, succede che le idee che ci formiamo sulla realtà sono solo frutto dei processi di assimilazione mentale degli eventi. Il risultato sarà che, se avremo avuto un'infanzia felice, avremo delle solide basi sulle quali costruire i nostri rapporti anche in età adulta. Lo stesso non si potrà dire nel caso in cui si sono vissute esperienze traumatiche o, in generale, poco felici.

In questo secondo caso, si avranno difficoltà a relazionarsi al meglio con gli altri e a realizzare i propri sogni in età adulta. Ma perchè accade tutto ciò? Il motivo per cui si vivono delle difficoltà, si hanno delle fobie, non si riesce a rendere esprimendo il massimo delle proprie potenzialità, è dato dal fatto che la mente ha registrato tutte le nostre esperienze sin dalla primissima infanzia e tende a basare la realtà futura attingendo da esse.
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Come molti di voi già sanno, noi abbiamo controllo solo sulla nostra mente conscia e solo per il 5% mentre il resto, il 95%, è governato dalla mente subconscia. In poche parole, ci sembra di avere il controllo sulla realtà, ma è solo un'illusione! In qualsiasi momento, il programma di base può essere sabotato dal subconscio.

Infatti, la mente, attraverso l'esperimento dei nostri vari vissuti, sa già come comportarsi quando si vivono situazioni simili a quelle che sono già accadute in passato e che lei ha registrato nel suo archivio. Ecco spiegato perchè la maggior parte delle persone tende a reagire più che ad agire. Sono automatismi frutto della ripetizione costante nel tempo, null'altro!
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Quando si perde il controllo di se e ci si lascia sopraffare dagli eventi, tutto ciò è dovuto al fatto che, in quel contesto, ha preso il controllo il subconscio. Esso sa cosa fare per noi. Ciò accade perchè noi, in quel momento, NON SIAMO PRESENTI, SIAMO COMPLETAMENTE ADDORMENTATI E DOMINATI DAGLI AUTOMATISMI DEL SUBCONSCIO.

I risultati, ovviamente, sarebbero stati diversi qualora fossimo riusciti a permanere in uno stato di PRESENZA MENTALE TOTALE. In questi casi a nulla servirà arrabbiarsi prendendosela con le proprie abitudini o, peggio, rassegnandosi al dominio del subconscio. Una cosa giusta da fare sarebbe, piuttosto, ALLEARSI CON LA PROPRIA MENTE.
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Per allearsi con la propria mente, occorre imparare a conoscerla. Per far ciò, occorre osservarsi, smettendola di giudicare i propri comportamenti. Per lavorare sui processi subconsci, esistono diversi sistemi, tutti parimenti efficaci. Spetterà a voi sperimentare il sistema più efficace fra i tanti esistenti.

Secondo me, il metodo più efficace in assoluto è quello volto alla conoscenza di se. Bisogna imparare a vedere la propria Vita sotto un'altra luce, un pò come si farebbe se si osservasse la Vita di un'altra persona. Per cambiare occorre dissociarsi da se per poter esaminare in maniera efficace i propri automatismi senza incorrere, per ciò stesso, nelle reazioni automatiche del subconscio.


Solo dopo aver conosciuto la mente si potrà stringere un'alleanza con essa e utilizzarla invece di continuare ad esserne utilizzati! Esercitiamoci nella PRESENZA MENTALE, osserviamoci in tutti i contesti della Vita quotidiana, percependo le nostre reazioni a persone, eventi ed interazioni senza, per questo, perdere mai il controllo su di noi.

La mente è come una moto potente: SOLO SE LA SI SA GUIDARE CI SI DIVERTE. IN TUTTI GLI ALTRI CASI SI RISCHIA SOLO DI ARRECARE DANNI A SE STESSI E AGLI ALTRI. Impariamo ad utilizzare questo mezzo potentissimo, mettendolo al nostro servizio e capendo, al contempo, quando dobbiamo spegnerlo per lasciare spazio al cuore. In breve potremo siglare l'alleanza più importante della nostra Vita: quella con la nostra mente.

Vincenzo Bilotta

domenica 20 luglio 2014

Le dipendenze

                 "O sei padrone di te stesso, o diventi schiavo degli altri." (Vincenzo Bilotta)

Tutti noi sappiamo cos'è una dipendenza. Teoricamente crediamo di essere liberi ma, in pratica, la maggior parte di noi ne ha qualcuna dalla quale non riesce a liberarsene. Fin da quando nasciamo, cominciamo a dipendere dai genitori. Questo, tuttavia, è un tipo di dipendenza positivo ai fini della nostra sopravvivenza in quanto siamo in balia degli altri perchè troppo piccoli per potere provvedere ai nostri bisogni.

Il problema sorge quando, man mano che si cresce, si continua a creare una situazione di dipendenza da cose, persone, sostanze od eventi. In pratica, senza accorgercene (a meno che non si stia lavorando su di sé) si cerca sempre un sostituto dei genitori, un qualcosa che CI RENDA SCHIAVI DEGLI ALTRI.
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Sembrerà strano ma, anche se in teoria tutti sono pronti a giurare di volersi liberare dal cordone ombelicale materno, pochi in realtà all'atto pratico fanno qualcosa per disfarsi di questi legami. Ci sarà chi andrà a vivere da solo, chi si sposerà giovane, tutto pur di allontanarsi dalla famiglia di origine e cercare di crearsi una situazione che lo faccia credere adulto ed autonomo.

Ma, in realtà, non romperà mai i legami perché non è attraverso la fuga che si ottiene la libertà. Così accadrà che si troveranno partner simili per caratteristiche ai nostri genitori, situazioni che ci renderanno più dipendenti di prima o, spesso, si ricorrerà, qualora si decida di restare da soli, a dei palliativi quali alcool, droghe, sport estremi, prostitute e, in generale, tutto ciò che possa stordire i nostri sensi facendoci credere, almeno per un istante, di essere liberi e felici.
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Nel frattempo, però, il cordone ombelicale rimarrà sempre attaccato a qualcuno/qualcosa. E' quasi uno stato di necessità quello di dipendere dagli altri, di volersi assoggettare al volere altrui, una visione distorta del concetto di libertà. 

Essere liberi significa non dipendere da nessuno, vivere felici anche e soprattutto da soli, cosa che pochi riescono a fare, ciò perché non credono in se stessi e non sono riusciti a liberarsi dalle grinfie dei loro genitori, partner, amici, datori di lavoro e chi più ne ha, più ne metta.
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Per diventare adulti occorre recidere il cordone ombelicale che ci tiene legati alla famiglia di origine e lasciare che si essicchi senza più tentare di attaccarlo a qualche altra situazione, persona o sostanza. Il cordone ombelicale serve a nutrirci ma fino ad una certa età. Dopo ci avvelena. Avvelena i nostri rapporti sociali, la nostra carriera, sabota le nostre potenzialità e le nostre relazioni sentimentali.

Tutto ciò avviene perché non si possono vivere delle storie d'amore, dei rapporti lavorativi o praticare degli sport dipendendone. Nessuna di queste situazioni potrebbe protrarsi a lungo in quanto sarebbe alimentata dalle nostre aspettative. Bisogna essere maturi e centrati su di sé per poter, finalmente, vivere le situazioni della nostra Vita senza dipenderne.
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Quando non si è maturi si rischia di sabotare qualsiasi cosa si provi a costruire, ciò perché si farà tutto con troppa tensione, troppe aspettative. La Vita e i suoi accadimenti sono un fluire. Per poter fluire, occorre essere liberi e senza legami. Solo trovando una propria centratura attraverso l'apertura del cuore si potrà vivere liberi da ogni forma di dipendenza ed essere felici.

Solo chi ha aperto il proprio cuore alla Vita può permettersi di definirsi LIBERO E INDIPENDENTE. Tutti gli altri rimarranno schiavi di qualcuno/qualcosa a livelli differenti. FACCIAMO SENZA DIPENDERE DAI RISULTATI, AMIAMO SENZA LEGARCI NE' POSSEDERE, LAVORIAMO PER IL PIACERE DI CREARE E NON PER SENTIRCI UTILI IN QUANTO NON SIAMO MACCHINE MA ESSERI UMANI.
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Questa è la vera Vita, libera da cose, persone, eventi. Gustiamoci la compagnia di noi stessi, smettiamo di subire gli altri solo per paura di restare soli perché è proprio quando si rimane da soli che si può lavorare su di sé. Smettetela di aver paura della solitudine, altrimenti ciò vorrà dire che la state subendo o che avete paura di dedicarvi al lavoro personale. 

Per lavorare su di sé bisogna essere liberi e indipendenti. Il giaguaro è un animale solitario, la pecora, invece, fa sempre gruppo, ci avete mai riflettuto? Vi auguro di essere dei giaguari, MAI pecore!

Vincenzo Bilotta

                     

domenica 13 luglio 2014

Affamare il demone

Ognuno di noi, nel corso della propria Vita ha fatto, o sta facendo ancora oggi, i conti con il proprio demone. Per demone intendo le paure, i sensi di colpa in generale, la rabbia, l'insoddisfazione e via dicendo. In questo elenco, dopotutto, ognuno, di demoni, può aggiungerne quanti ne vuole e conosce, ciò in base sia alla propria esperienza personale ma anche attraverso quella vissuta dalle persone a lui vicine.

Come detto prima, ognuno ha fatto esperienza del proprio demone. Nella Vita, prima o poi, a tutti tocca farlo. E' quasi un battesimo del fuoco, una cerimonia iniziatica dai contorni arcani, quasi mistici. Normalmente, dopo aver conosciuto il proprio demone e averci convissuto per un periodo di tempo che può variare da persona a persona, LO SI DOVREBBE LASCIARE ANDARE.
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I demoni paura, rabbia, insicurezza, depressione, così come molti altri che non sto qui ad elencarvi, nascono e si radicano nella persona che sta vivendo un periodo di particolare vulnerabilità. Ma ciò di cui voglio parlare oggi è cosa si potrebbe fare, dal mio punto di vista, per affamare il demone e vivere finalmente liberi dalle sue insidie e persecuzioni nei nostri confronti.

Il titolo dell'articolo di oggi s'intitola proprio "affamare il demone" in riferimento al fatto che il demone si nutre di qualcosa. Quel qualcosa fa parte di noi, è la nostra energia vitale, ciò che, in condizioni di salute, ci serve a mantenere efficiente il nostro sistema immunitario e, in generale, ci permette di mantenere il giusto equilibrio psicofisico.

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Ma come fa a toglierci l'energia per poi nutrirsene? Facile, siamo noi stessi a regalargliela. Come? ALIMENTANDO A ROTAZIONE CONTINUA E FINO ALL'OSSESSIONE UN DETERMINATO PENSIERO CHE CI TURBA E CREA UNO SQUILIBRIO NEI NOSTRI SISTEMI. Il pensare a qualcosa che ci fa arrabbiare, ci spaventa, ci preoccupa, ci rattrista o ci deprime, crea le condizioni ideali affinchè il demone possa ricavarne un vantaggio, un NUTRIMENTO.

So che nessuno di voi nutrirebbe mai spontaneamente il proprio demone. INDIRETTAMENTE però lo fa, attraverso i pensieri che dedica a cose, persone o eventi che gli fanno disperdere energie. Come tutti voi sapete, IL PENSIERO E' ENERGIA. Per pensare occorre utilizzare le proprie risorse energetiche. Se, però, come accade quando si pensa a qualcosa che squilibra il nostro sistema psicofisico, si dedicano energia ed attenzione a pensieri poco produttivi o dannosi, ecco che, in quel momento, si alimenterà il demone.
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Ma come si fa ad affamare il demone? Semplicemente trasformando alchemicamente i propri pensieri e, di conseguenza, dirigendo le proprie energie dalla parte opposta, passando dallo spreco alla costruzione o, meglio, ricostruzione dello stato di equilibrio psicofisico precedente il momento di calo energetico. In altre parole, se si hanno pensieri di paura, si potrebbero sostituire con pensieri di amore, se, invece, si hanno pensieri deprimenti, si possono sostituire con pensieri euforizzanti.

Poichè il pensiero, come ho detto poc'anzi, è energia pura, passando da pensieri destabilizzanti a pensieri di gioia, Amore, perdono, si potrà ottenere una ricarica energetica che aiuterà la stabilità del nostro sistema immunitario togliendo, anzi, tagliando i "viveri" al demone che avevamo alimentato fino a quel momento.
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Ogni persona ha il proprio demone personale. La differenza fra la persona libera e quella, invece, che è destinata a diventarne schiava sta nella conoscenza e nel lavoro che andrà a fare su di sé. Questo lavoro sarà mirato all'osservazione dei meccanismi che regolano il corretto funzionamento delle funzioni mentali. 

Bisogna VIGILARE SU DI SE', avendo cura di cambiare rotta quando ci sono pensieri-nubi all'orizzonte per dirigersi verso pensieri di luce, positività, allegria, eliminando sensi di colpa, paure, smettendo, in una parola, di essere schiavi del proprio demone e diventandone, invece, padroni.

Vincenzo Bilotta




domenica 6 luglio 2014

E' sempre colpa dei genitori?

A volte capita di non riuscire a cambiare determinati comportamenti che impediscono la realizzazione dei nostri obiettivi. Raramente in quei casi si è disposti a lavorare su di se ammettendo, al contempo, le proprie lacune per poi colmarle. Più facile risulta, invece, dare la colpa ai nostri genitori perchè ci hanno trasmesso le loro ansie, i loro difetti caratteriali, i loro geni che ci limitano nella riuscita, etc.

Così facendo prendiamo la via più facile, facendo quello che comunemente gran parte della gente fa e cioè scaricando la responsabilità in maniera totale sugli altri. In questo modo giustifichiamo la nostra mancata evoluzione e i fallimenti in diversi aspetti della nostra Vita, incolpando gli altri. I più gettonati sono, di solito, i nostri genitori che, a nostro avviso, ci hanno trasmesso un'educazione che, il più delle volte, definiamo come limitante, castrante, antiquata etc.
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E' sempre colpa dei genitori? NO! In realtà non lo è mai! Siamo noi ad autolimitarci nello stesso momento in cui diamo la colpa agli altri. Quando non ci assumiamo la responsabilità dei nostri apparenti fallimenti (nulla è fallimento nella Vita di ciascuno di noi, piuttosto è un grande insegnamento), in quel momento ci rendiamo LIMITATI ED IMPOTENTI, in una parola ci AUTOSABOTIAMO.

Facile dare la colpa a mamma perchè magari è apprensiva e assillante o a papà perchè è andato via con un'altra privandoci del suo affetto. Troppo comodo. Ora, il punto è: VOLETE PROGREDIRE O CONTINUARE A VIVERE IN MANIERA LIMITANTE E LIMITATA DANDO SEMPRE LA COLPA AGLI ALTRI E RENDENDOVI VITTIME DEL VOSTRO STESSO MODO DI PENSARE?
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Alla fine, se ci pensate bene, i nostri genitori ci hanno fornito l'educazione che a loro volta hanno ricevuto, essi stessi, dai nostri nonni. ESSI CI EDUCANO COME SANNO FARE, DANNO IL MEGLIO DI SE IN BASE ALLE LORO CONOSCENZE IN MATERIA EDUCATIVA. Pensate forse che i vostri genitori ci provino piacere a porvi dei limiti o a trasmettervi le loro paure? Avete mai pensato, invece, che provano ad educarvi cercando di dare il meglio di Se per garantirvi il successo in ogni ambito della vostra Vita?

Che poi la parola MEGLIO abbia un significato diverso per i nostri genitori, rispetto a quello che essa può assumere per noi, questo è un altro paio di maniche. Il punto è: VOLETE CAMBIARE, SI O NO? Ponetevi questa domanda lasciando perdere il contesto familiare nel quale siete cresciuti o se vostro padre vi picchiava frequentemente quando tornava ubriaco a casa o arrabbiato dal lavoro.
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Anzichè inveire sul tipo di educazione che ritenete di avere subito dai vostri genitori, piuttosto potreste chiedervi: QUAL'E' IL PUNTO SU CUI FARE LEVA PER CAMBIARE OGGI? Bisogna aprirsi alla possibilità di poter trasformare totalmente la propria Vita attraverso l'abbandono, da parte nostra, di tutti quegli schemi educativi acquisiti dai nostri genitori che, lungi dal farci evolvere, hanno costituito fino ad oggi delle zavorre che ci hanno impedito di avere successo e di raggiungere gli obiettivi desiderati.

Se è anche vero che si può incontrare l'insegnante che non fa altro che giudicarci negativamente castrandoci, così facendo, a livello psicologico, è anche vero che possiamo, SE DAVVERO LO VOGLIAMO, affrancarci in qualsiasi momento dalle abitudini apprese attraverso il sistema educativo per poter, finalmente, creare un nostro NUOVO SISTEMA DI CREDENZE che sia basato su elementi che possano rafforzare le nostre doti permettendoci, per ciò stesso, di poter trasformare RADICALMENTE la nostra Vita.

Ovviamente, il lavoro su di Se è PRATICO, MAI TEORICO. Potete leggere qui senza applicare e stare meglio alcune ore, perfino giorni, oppure potete APPLICARE quanto esposto. In questo secondo caso CAMBIERETE RADICALMENTE LA VOSTRA VITA, perdonando i vostri genitori per il male che possono avervi fatto, in maniera più o meno inconsapevole ed accettandoli, al contempo, coi loro eventuali limiti e divergenze di opinioni rispetto ai vostri nuovi e potenzianti punti di vista.

Vincenzo Bilotta