sabato 14 luglio 2012

La dualità

"Tutto è Uno, Uno è Tutto". Io aggiungerei: "Chiudo gli occhi e sono Uno, apro gli occhi e sono l'Infinito Essere di Me" (Vincenzo Bilotta). Questa premessa vale a dimostrare il fatto che noi nasciamo e viviamo per essere Uniti col Tutto. Il problema è che nessuno ce lo insegna.

Quando nasciamo, e man mano che andiamo crescendo, nessuno ci spiega nulla di simile a meno che i nostri genitori non decidano di spedirci in un monastero sperduto in Tibet. Semplicemente veniamo "educati". Attraverso il processo educativo ci viene insegnato a comportarci in maniera corretta e veniamo preparati all'età adultà ma non di certo a rimanere connessi con Tutto ciò che esiste.
(Immagine presa dal web)

E proprio a causa del processo educativo vengono spesso ad essere perdute (o meglio assopite) quelle capacità istintive che ci avrebbero consentito di sentirci sempre connessi con Tutto il resto che ci circonda. Il processo educativo, come dicevo pocanzi, ci porta all'individualità e al giudizio nei confronti nostri e di chi ci circonda. Da tutto ciò nasce, come diretta ed inevitabile conseguenza, la dualità e il mondo "esterno" a noi. In realtà non esiste nessun mondo e nessun Sé.

Sì, avete capito bene! Quando si parla di mondo e di Sé, significa che ci si è scissi e allontanati dall'Eterna Armonia (Unità). Proprio dalla dualità nasce la sofferenza che deriva dalla separazione. Il bambino quando è nell'utero materno vive felice ma quando nasce e percepisce il mondo inizia ad illudersi di essere separato e "solo". Sostanzialmente da lì nasce la separazione, almeno in senso illusorio, per poi continuare col processo educativo che non farà altro che consolidare queste concezioni, prettamente mentali, nel nostro intelletto.
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Sì, nel nostro intelletto ma mai nel nostro cuore. L'intelletto è la sede della ragione e della mente. La mente è la sede dei preconcetti e dell'educazione. Dalla mente nasce l'illusione di separazione, il conflitto, il dolore. Nel cuore, invece, risiede la conoscenza. Ma la conoscenza che risiede nel cuore non è la conoscenza filosofica o mnemonica.
(Immagine presa dal web)

La conoscenza che risiede nel cuore è di tipo istintivo e Unitario. Tende ad unire attraverso la percezione (istinto) di armonia in Tutto ciò che ci circonda. L'Unione col Tutto, infatti, non può essere concettualizzata o definita in alcun modo altrimenti sarebbe un catalogare mentale. L'Unione col Tutto è quel sentimento che nasce dal cuore e non si può esprimere a parole o disegni.

Non si può concettualizzare l'Unione. Quello che si può definire (abitualmente lo fanno quasi tutte le persone del mondo nel quale viviamo) diventa duale: buono/cattivo, bello/brutto, pace/guerra, giusto/sbagliato, punizione/premio. Solo andando oltre la mente conosceremo la nostra vera natura.
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Solo vivendo senza giudizio conosceremo il linguaggio dell'accettazione. Solo amando l'altro così com'è ameremo noi stessi. Solo rimanendo in silenzio al tramonto potremo conoscere Dio. (liberamente tratto da uno dei capitoli del mio libro di prossima pubblicazione)

Vincenzo Bilotta